In quanto psicologi dello sport, è indubbia l’importanza e l’utilità che diamo al mental training. Facile dire per noi che è utile, altrimenti non si spiegherebbe la passione che mettiamo quotidianamente nel nostro lavoro! Ma cambiamo prospettiva e proviamo a chiedere a quegli atleti che hanno deciso di allenare anche la componente mentale di cosa si tratta e perchè gli è stato utile un percorso di mental training.
- “Grazie a questo percorso ho potuto ritrovare la felicità e la voglia di fare sport”– racconta una giovane nuotatrice – “Ora sono in grado di non giudicare e valutare la mia persona sulla base dell’esito della competizione”. Prima dell’atleta viene la persona: il primo obiettivo di un percorso di mental training è il benessere della persona e la serenità nel vivere l’esperienza sportiva. Non riesco mai a raggiungere i miei obiettivi, fare le gare è un’esperienza che vivo con troppa ansia tanto da non volerci andare, andare agli allenamenti diventa sempre più un peso… fino ad arrivare alla domanda: “Chi me lo fa fare”? Il più delle volte si arriva a questo punto semplicemente perché non si possiedono strumenti e strategie per gestire nel modo corretto gli aspetti psicologici in gioco. Con il mental training si impara a gestire tutto ciò e prevenire l’abbandono sportivo causato da emozioni e dinamiche che non si sanno controllare!
- “Grazie a questo percorso vivo il mio sport sotto un altro punto di vista: sono molto più consapevole di cosa mi succede, di come reagisco, mi sento più sicura.”. Ecco la parola chiave: consapevolezza. Con il mental training si mette pensiero sull’azione. Non c’è sportivo più forte di colui che si conosce profondamente: aver ben chiari i propri punti di forza e le aree di miglioramento, capire quando bisogna caricarsi o calmarsi, trovare una spiegazione a certi comportamenti in gara, aver ben chiaro come motivarsi. Questa profonda conoscenza di sé consente di gestirsi e intervenire per mettersi nelle condizioni di performare al meglio delle proprie capacità. Il mental training aiuta a promuovere consapevolezza!
- “So gestire meglio le mie emozioni prima di affrontare qualsiasi prova”- “ho imparato a gestire la mia ansia in campo e fuori dal campo“. In un percorso di mental training si lavora con e sulle emozioni, si comprende quali sono le più funzionali per l’atleta imparando anche ad incanalarle in forme più adeguate. L’esempio più comune è l’ansia pre gara. Attraverso il mental training si cerca di capirne le cause e si apprendono tecniche per gestire questa tensione a volte poco positiva.
- “Ispirare alla perfezione non ha senso, ti fa solo concentrare su quello che non hai o ti manca. Ho imparato a cercare il positivo nelle vicende negative e a procedere a piccoli passi nello sport” – ” ho imparato a pormi degli obiettivi raggiungibili”- “ho imparato tecniche di rilassamento e di concentrazione che si sono rivelate molto utili prima di una gara”. In un percorso di mental training si lavora anche sull’ottimizzazione della performance sportiva. Ecco quindi il lavoro specifico sulle abilità mentali: goal setting, motivazione, concentrazione e attenzione, gestione delle risorse in gara, reazione all’errore, etc.
Quelle sopra riportate sono alcune delle considerazioni degli sportivi con cui abbiamo avuto il piacere di lavorare. Sono dichiarazioni spontanee, attraverso un lavoro di allenamento mentale hanno rivoluzionato il loro modo di vivere l’esperienza sportiva!
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